Mele marce
martedì, 21 novembre 2006
In questi giorni non si fa che parlare di "mele marce". Le citano i politici che si dissociano da certi atteggiamenti dei loro sostenitori, le nominano i presidi che vogliono difendere la reputazione della scuola che presiedono, ne parlano le alte cariche isituzionali che vogliono prendere le distanze da chi ha poco riguardo delle istituzioni.
Le cito io nel mio blog.
Perché le "mele marce" distruggono le amicizie, le famiglie, il lavoro. Le riconosci perché non sanno che parlar male delle persone che hanno vicino e sempre, rigorosamente, alle spalle. Le individui subito perché non hanno il coraggio di mettersi in discussione e non vedono che le mancanze degli altri chiudendo entrambi gli occhi sulle loro nefandezze che, anzi, giustificano come "furberie" da manuale.
Le "mele marce" rischiano di far marcire le persone che frequentano e fanno degenerare l'ambiente che le ospita.
Se ne riconoscete una non siate così ingenui da provare a farla tornare sana, perché il marcio all'interno non ha speranza di tornare polpa zuccherina. Purtroppo.
Se potete sbarazzarvene, fatelo subito. Se non lo potete fare, evitate di mangiarle, ma sappiate che a lungo andare non faranno che puzzare sempre di più. E avranno un odore talmente acre e nauseabondo che sarete voi a dovervi allontanare.
La sostanza è nella polpa. Non fatela marcire.