Arturo a nudo!
Umiltà brasiliana

La cultura dei videogiochi

Gallarini82_2Molti sanno che i videogiochi sono sempre stati una mia grande passione, ma forse non tutti sanno che mi sono sempre battuto perché potessero essere considerati culturalmente interessanti, al pari di un libro, di un film o di una canzone.

Sul numero di gennaio di Tim, Trade Interactive Multimedia, una rivista dedicata a chi si occupa di videogiochi da un punto di vista commerciale, è stato pubblicato un articolo che vorrei leggeste e che magari, chissà, vi potrebbe anche trovare d'accordo.

Lo potote scaricare cliccando qui.

Buon divertimento!

Commenti

Shinetop

Credo che i video game attuali paghino le colpe dei loro antenati.
Ricordiamo ad esempio nel 1992 (Usa Today) spopolava il master system e siccome la potenza di calcolo era poca i giochi erano semplici.
Per cui ancora oggi si associa il video game al giochino dove bisognava schiacciare i tasti come pazzi senza ragionare e non per esempio a Monkey Island.
Secondo me poi i videogame non rappresentano propriamente un mezzo di divulgazione culturare, ma danno uno spunto, pensate ad esempio a videogiochi come God Of War sulla mitologia greca stimolano la curiosità per approfondire i miti greci ad esempio.

Filippo

...ciao Pietro! Ma, insomma, sei proprio dappertutto... anche qui??? E bbasta!!! :-)
Un caro saluto da Pomarico a Frankfurt

Pietro

Cari Voi,
non posso che trovarmi d'accordo con quel che scrive "il nostro caro angelo". Io, 28 anni, SPIELETESTER (game tester) alla Nintendo di Frankfurt, concordo pienamente e sottoscrivo le sue parole! Supportato dal fatto che la Nintendo sta producendo, soprattutto per la Nintendo DS, giochi che stanno sempre più diventando per adulti (Phoenix Wright, Hotel Dusk, Brain trainng...), non capisco come si possano considerare ancora risorse culturali secondarie. Ho testato Hotel Dusk ( http://www.nintendo.com/gamemini?gameid=uN12aToYOtUFtpNhWdKoxuWnyXw-wSJg& )e posso coscientemente affermare che è molto più stimolante di un libro giallo ed inoltre, di alto valore educativo sotto il punto di vista dei testi (ovviamente se non affidato ad un bambino sotto i 13/14 anni senza la supervisione di un adulto!).
Insomma, basta discriminare i "giochini", come li chiamavano quando ero ancora un fanciullo (piccola parentesi: quanto mi facevano innervosire quando li chiamavano "giochini", mi sentivo il più stupido dei nerds, oggi capisco che chi ignorava quel che stava perdendo erano LORO!), diamo a Mario quel che è di Mario!

Gianluca

Scusate lo spam ma volevo segnalarvi anche questo reportage realizzato dal sottoscritto:
http://www.gameprog.it?resource=1077
Fatemi sapere.
Gianluca

luca

sempre d'accordo con te

Luca ge

Ciao Ste. Appena ho un attimo di tempo leggo e il pezzo e ti faccio sapere se mi trovi d'accordo. Bella la tua fotina... di ventanni orsono :-)
Un abbraccio al basilico.
Luca ge

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