Un musical della Madonna!
Sei onesto? Vergognati!

Lavoro? Nero!

Copj13 Sappiamo perfettamente quanto lavoro nero ci sia in Italia e quanto questo sia un problema da affrontare per mille ragioni indiscutibili. E sono d'accordo. Ma una volta tanto bisognerebbe anche vedere le cose da un punto di vista diverso. Magari quello di un piccolo imprenditore che per seguire tutte le regole burocratiche che il nostro Paese impone, si è visto costretto a chiudere l'attività dopo pochissimo tempo.

Volevo Solo Vendere la Pizza è un'avventura che mi ha fatto ridere, incazzare, sorridere e pensare. Luigi Furini, il protagonista della vicenda e autore del libro, è anche particolarmente simpatico e trovo la sua esperienza davvero interessante, soprattutto per tutti quelli che le cose le sanno vedere solo da una parte e per quelli che sanno solo predicare, senza preoccuparsi di comportarsi di conseguenza o di vedere la realtà. Due categorie che detesto.

Ecco il libro in sintesi...

Dove è più facile aprire un'impresa? In un paese dove si possono fare affari con relativa semplicità. Nella classifica della Banca Mondiale, l'Italia è all'820° posto, dopo il Kazakhistan, la Serbia, la Giordania e la Colombia. Merito della nostra infernale burocrazia. Un giornalista prova a diventare imprenditore. Segue i corsi di primo soccorso, quello antincendio, quello sulla prevenzione degli infortuni. Frequenta commercialisti e avvocati. Informa le "lavoratrici gestanti" dei rischi che corrono - ma solo quelle "di età superiore ad anni 15". E poi c'è l'Asl con tutti i regolamenti sull'igiene e l'obbligo di installare e numerare le trappole per topi (non basta il topicida vogliono fare una statistica?). C'è persino il decalogo che insegna quando bisogna lavarsi le mani. Compra centinaia di marche da bollo, compila (e paga) un'infinità di bollettini postali. Sei mesi dopo e con centomila euro di meno, apre finalmente l'attività: un piccolo negozio di pizza d'asporto. Ma a quel punto si trova a dover fare i conti con i cosiddetti "lavoratori" e con i sindacati. Dopo due anni infernali, chiuderà bottega. L'eccessiva rigidità nei rapporti di lavoro porta a un eccesso di flessibilità? Le leggi troppo restrittive spingono inevitabilmente verso l'economia sommersa e il lavoro nero? Sono i temi di discussione in questi mesi caldi, mentre si parla di riforma della Legge Biagi. Quello di Gigi Furini non è un trattato di economia del lavoro. È il resoconto di due anni impossibili...

Commenti

Stefano

Sono d'accordo con i vostri pensieri riguardo al lavoro nero, almeno su qualcosa siamo in sintonia.

Daniele

Ciao Stefano, che dire l'Italy è l'Italy, l'unica cosa è sperare che Prodi e Bersani facciano qualcosa subito per facilitare la vita non solo degli artigiani ma anche dei dipendenti. Noi italiani abbiamo tanta creatività serve solo esprimerla ma senza troppe "trappole" non inventariate.
Un saluto e ci vediamo stasera al corso.
Daniele

Luca ge

La nostra è una strana Nazione (odio definirlo Paese come fanno i politici).
Siamo nel G8, quindi tra i primi otto al mondo, ma in tutte le altre classifiche siamo lontanissimi dai primi. La burocrazia è il male peggiore perché non fa crescere e sviluppare ma al contrario blocca e accresce corruzione, spreco e, oltretutto, fa perdere una montagna di soldi. Il mondo del lavoro non fa eccezione tranne, manco a dirlo, in Parlamento dove il numero di lavoratori in nero è abnorme in proporzione e rispetto al resto del paese (questa volta usato volutamente e senza maiuscola).

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