Tutto il mondo in rosso. Venerdì 28 settembre.
giovedì, 27 settembre 2007
In Birmania i monaci buddisti, ai quali si sono uniti migliaia di persone, stanno manifestando pacificamente e civilmente per chiedere dignità e democrazia in un Paese in cui il governo militare ha ignorato i risultati delle elezioni.
Alcuni di loro sono stati arrestati all'interno dei monasteri. Alcuni uccisi.
Venerdì 28 settembre viene chiesto a tutto il mondo di indossare una maglietta rossa/arancione per solidarietà verso i manifestanti. Tu ce l'hai? Io sì.
Questa la storia politica della Birmania:
La Costituzione del 1948 (anno in cui fu proclamata l’indipendenza) fu abrogata con il colpo di stato del 1962, in seguito al quale venne instaurato un regime a partito unico (Partito del programma socialista birmano). Nel 1974 fu approvata una nuova carta costituzionale che rimase in vigore fino al nuovo colpo di stato militare del settembre 1988. A partire da questa data il Consiglio per il ripristino della legge e dell’ordine (SLORC) governa il paese ignorando i risultati delle elezioni del 1990 che videro la vittoria schiacciante della Lega nazionale per la democrazia (NLD) di Daw Aung San Suu Kyi. Un’Assemblea costituente convocata nel 1993 dallo SLORC non ha ancora prodotto alcun documento. Dal 1988 i tre poteri (esecutivo, legislativo e giudiziario) sono accentrati nelle mani della giunta militare. È in vigore la pena di morte, ma da circa due decenni non vengono eseguite sentenze capitali.
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