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gennaio 2008

Le vite degli altri

Broke3_3Prendo in prestito il titolo di un film di successo per parlare della morte di Heath Ledger, il protagonista di Brokeback Mountain trovato morto in una camera d'albergo.

Per prepararsi al ruolo di The Joker in “The Dark Knight” - il nuovo capitolo, dopo “Batman Begins”, della storia dell’uomo pipistrello nella versione firmata da Christopher Nolan, con Christian Bale nei panni del protagonista - Ledger ha vissuto per un mese da solo in una stanza d’albergo, tra libri gialli e horror film. «Per aiutarmi a formulare voce, psicologia e carattere del mio Joker - disse - perché voglio terrorizzare il pubblico». Seguendo la tecnica dell’Actor’s studio, aveva anche tenuto un diario dove annotava pensieri e sentimenti del personaggio. «Mi ha guidato sul set», spiegò lo scorso novembre al New York Times, rivelando la sua totale identificazione nel ruolo. Nella stessa intervista la star rifletteva, per la prima volta, sull’«altissimo costo psicologico ed emotivo pagato durante la lavorazione del film».

Immedesimarsi in qualcuno, sentirne l'anima, ha sempre un costo psicologico, anche nella vita quotidiana di tutti noi, perché vivere in simbiosi con chi si ama richiede sempre uno sforzo che sembra non costarci perché spinti dal sentimento ma del quale col tempo sentiamo il peso.

Chissà se è stato proprio il Joker a succhiare la vita e l'anima a Ledger, o, piuttosto, quella sua parte di Jocker della quale, dopo averla scoperta, non poteva fare più a meno.

Sta di fatto che quando ti capita di trovare sulla tua strada qualcuno che rappresenta quella parte di Anima che ti mancava, e nella quale ti sei immedesimato, la tua vita cambia perché di quella parte di te hai bisogno e quando chi ti ha dato ciò che ti mancava e ti completava se ne va, muore anche quella parte di te che morta resterà finché non la ritroverai.

E' la legge della complementarietà. Lo Yin e lo Yang. L'Amore e la Morte.

 


L'astrologia sbaglia. Ma non abbastanza.

Astrologia_170Secondo lo studio annuale del Cicap sulla veridicità delle previsioni degli astrologi il 2007 è stato un disastro. Non si è avverato nulla di ciò che era stato previsto dimostrando così che l'astrologia non è una scienza esatta.

Ovvio. L'astrologia non funziona in questo modo e non può prevedere il futuro. Soprattutto l'astrologia NON è una scienza ma, piuttosto, una disciplina simbolica.

Curiosamente però l'astrologia può funzionare sul piano individuale. Il mio caso? Nei primi mesi del 2007 mi sarebbe dovuto capitare qualcosa che avrebbe sconvolto la mia vita e che però avrei perso dalla metà di settembre.

Ora vado a prendermela col Cicap, perché stavolta l'astrologia non si è affatto sbagliata.


City ha perso i miei blog

CatturaCome forse qualcuno saprà da un anno curavo una rubrica su City, la free press di RCS, intitolata "Un blog al giorno". Dal mese di gennaio di quest'anno la rubrica non porta più la mia firma.

La cosa curiosa è che il Direttore mi ha detto che avrebbe tolto proprio quella parte del giornale, ma, a quanto pare, si è trattato solo di una sostituzione. Chiaro che avrei preferito la sincerità a una bugia che non mi ha fatto piacere e che non capisco.

I blog rappresentano ognuno di noi, poiché in ogni post scritto anche da uno sconosciuto è possibile sempre ritrovare un po' di sé stessi e proprio per questo non è facile trovare quelli giusti da proporre per la pubblicazione.

Grazie ai lettori di City che hanno fatto le loro segnalazioni e grazie soprattutto a Fabrizio Gaias che con le sue ricerche e la sua straordinaria passione mi ha accompagnato, affiancato e sostenuto in questo bellissimo viaggio.


Morire due volte

MorteGiorni fa un amico in visita a una parente malata di tumore terminale si lamentava con me del fatto che i medici e i parenti, per comune accordo, in questi casi tacciono al malato le reali condizioni di salute. Non rivelano cioè che la morte sta per arrivare e che niente si può ormai più fare.

Si lamentava perché non lo trovava giusto.

Giorni dopo l'operazione, infatti, la donna è stata molto male e si è resa conto che la malattia stava avendo il sopravvento e soprattutto che intorno a lei tutte le persone delle quali aveva la massima fiducia e alle quali aveva destinato tutta la sua vita le avevano mentito.

Così, giorno dopo giorno, il dubbio l'ha assalita dilaniata dal fatto di chiedersi se credere ai medici e ai parenti che la rassicuravano o se invece dare ascolto al suo dolore fisico che non le lasciava pace.

Spesso aggrapparsi al filo della speranza che gli altri ti danno non serve se i fatti poi non concordano con quel filo, e così muori due volte. Molto più lentamente e con la sensazione terribile che chi ha cercato di proteggerti per farti del bene in realtà ti ha ucciso ancor prima che tu morissi veramente e con la consapevolezza di essere stato lasciato solo.

Anche se non la conosco, voglio bene a quella donna e le sono vicino.

Questo post è dedicato a Marisa e a Isabella, le amiche di mia madre che mi hanno sempre amato come se fossi uno dei loro figli e che nella lotta contro la loro malattia hanno cercato anche nella mia presenza e nel mio affetto un po' di conforto. E un po' è dedicato anche a me.


Che l'Amore ci salvi.

Bhuttoinside_2Bilawal Bhutto, come quasi ogni studente d'oggi, ha una sua pagina su Facebook, il social network nato negli ambienti delle università Usa che rappresenta oggi una delle maggiori community della rete. Bilawal Bhutto, tuttavia, non è un ragazzo qualsiasi. Domenica scorsa il 19enne è stato nominato presidente del Partito popolare pachistano (Ppp) come successore della madre, Benazir Bhutto, assassinata da terroristi e, proprio per questo, anche la sua vita è a rischio.

Bilawal è un comunissimo ragazzo pakistano che studia negli Stati Uniti. Un diciannovenne che ama I Simpson e Tarantino, il nuoto e lo squash.

La sua presenza su Facebook ora è stata oscurata ma la cosa straordinaria è che le ragazze pakistane stanno invadendo i forum con richieste di clemenza nei suoi confronti perché un ragazzo cosy "sexy" non può essere ucciso. Ecco. Al di là del pensiero politico vincono le emozioni, perché il cuore a quell'età non conosce ragioni.

Che l'Amore ci salvi, allora. E che vinca il cuore sopra ogni ragione.