Le vite degli altri
domenica, 27 gennaio 2008
Prendo in prestito il titolo di un film di successo per parlare della morte di Heath Ledger, il protagonista di Brokeback Mountain trovato morto in una camera d'albergo.
Per prepararsi al ruolo di The Joker in “The Dark Knight” - il nuovo capitolo, dopo “Batman Begins”, della storia dell’uomo pipistrello nella versione firmata da Christopher Nolan, con Christian Bale nei panni del protagonista - Ledger ha vissuto per un mese da solo in una stanza d’albergo, tra libri gialli e horror film. «Per aiutarmi a formulare voce, psicologia e carattere del mio Joker - disse - perché voglio terrorizzare il pubblico». Seguendo la tecnica dell’Actor’s studio, aveva anche tenuto un diario dove annotava pensieri e sentimenti del personaggio. «Mi ha guidato sul set», spiegò lo scorso novembre al New York Times, rivelando la sua totale identificazione nel ruolo. Nella stessa intervista la star rifletteva, per la prima volta, sull’«altissimo costo psicologico ed emotivo pagato durante la lavorazione del film».
Immedesimarsi in qualcuno, sentirne l'anima, ha sempre un costo psicologico, anche nella vita quotidiana di tutti noi, perché vivere in simbiosi con chi si ama richiede sempre uno sforzo che sembra non costarci perché spinti dal sentimento ma del quale col tempo sentiamo il peso.
Chissà se è stato proprio il Joker a succhiare la vita e l'anima a Ledger, o, piuttosto, quella sua parte di Jocker della quale, dopo averla scoperta, non poteva fare più a meno.
Sta di fatto che quando ti capita di trovare sulla tua strada qualcuno che rappresenta quella parte di Anima che ti mancava, e nella quale ti sei immedesimato, la tua vita cambia perché di quella parte di te hai bisogno e quando chi ti ha dato ciò che ti mancava e ti completava se ne va, muore anche quella parte di te che morta resterà finché non la ritroverai.
E' la legge della complementarietà. Lo Yin e lo Yang. L'Amore e la Morte.