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febbraio 2008

Affittasi

Affittasi2Ci sono cuori che devono riflettere sulla natura del loro amore e cuori che non amano più.

Cuori che sono già impegnati e cuori che non lo sono mai stati, e cuori che battono forsennatamente per qualche istante per poi improvvisamente fermarsi.

Ci sono anche cuori che mi stanno aspettando e che non mi vedranno mai.

Il mio cuore è ancora pieno d'Amore, ed è in affitto.

Non chiede molto. Un buongiorno al mattino e un bacio alla sera ma, soprattutto, chiede coraggio.


Apostasia, adulterio e sodomia. Pene capitali

200pxtombstone_courthouse_gallowsIran, dieci impiccati in un solo giorno.

Sei esecuzioni nel carcere di Zanjan per rapina a mano armata. Quattro a Evin per omicidio.

Dieci impiccati in un solo giorno. Il drammatico bilancio delle esecuzioni capitali in Iran viene riferito dall'agenzia Fars. Sei uomini sono stati giustiziati nel carcere di Zanjan, nel nord-ovest del Paese, dopo essere stati condannati per una serie di rapine a gioiellerie nel bazar della città. Altri quattro, riconosciuti colpevoli di omicidio, sono saliti sul patibolo nel carcere di Evin a Teheran.

Le impiccagioni odierne portano ad almeno 48 il numero delle esecuzioni capitali dall'inizio dell'anno nella Repubblica islamica, dove la pena di morte è prevista per diversi reati, tra i quali l'omicidio, la rapina a mano armata, il traffico di droga, la violenza carnale, l'apostasia, l'adulterio e la "sodomia". Nel 2007, secondo fonti di stampa, sono state 298 le esecuzioni capitali, un dato già in forte aumento rispetto alle 177 registrate da Amnesty International l'anno precedente. Molte sono state lo scorso anno le impiccagioni sulla pubblica piazza, ma con una decisione del 30 gennaio scorso il capo dell'apparato giudiziario, l'ayatollah Mahmud Hashemi Shahrudi, ha ordinato di procedere di regola con le esecuzioni in carcere, salvo casi espressamente autorizzati da lui stesso.

Se questa legge valesse anche per tutti i Paesi occidentali saremmo tutti morti. O quasi. E morti sarebbero quelli che decidono per la condanna.

Sarebbe un'ecatombe. La vera fine del mondo.


Traslocando

TraslocoFebbraio è il mese dei traslochi. Trasloca il governo, traslocano gli amici, trasloca il mio posto di lavoro in radio.

Quando traslochi sei costretto a rivedere le cose che ti sono appartenute e le riguardi con affetto e nostalgia, con rabbia e dolore, con odio e amore. Sai che quelle cose da quel momento in poi avranno una nuova collocazione, un nuovo posto dove stare. Oppure non avranno più alcun posto.

Quando dopo nove anni (sette anni di Radio Italia Network e due di Play Radio) ho dovuto lasciare il luogo da dove trasmettevo tutti i giorni, ho iniziato a riempire gli scatoloni con gli oggetti che hanno caratterizzato quasi dieci anni della mia vita radiofonica. E così sono riaffiorati i ricordi, le persone, gli ascoltatori, i fan club, le magliette, i libri, le fotografie.

Il trasloco ti costringe a capire chi sei stato e in quel momento ti chiedi chi sarai. E' un po' come attraversare un ponte che sai si spezzerà doppo il tuo passaggio impedendoti di tornare indietro.

La differenza dello stato d'animo è il motivo che ti fa traslocare. Prodi è stato costretto a farlo, e certo non sarà felice, come non lo sarà l'ex maggioranza. Io sono stato costretto a farlo, e non è stato facile.

Ma chi, invece, ha deciso di traslocare riesce a vedere il suo passato con talmente tanto distacco da farlo risultare davvero passato. E il passato, per quanto meraviglioso e irripetibile, si trasformerà in un ricordo che avrà sempre il suo posto ma che resterà chiuso nello scatolone finché un nuovo trasloco non l'obbligherà a riaprirlo.

Per un motivo o per l'altro oggi anche io sono costretto a traslocare. Chiudo gli scatoloni, risistemo le cose e, come un buon investimento in borsa, aspetto i frutti di tutta questa fatica.

Speriamo che il Dow Jones non mi faccia brutti scherzi.

P.S. Ho detto che mi sposto di ufficio. Non di radio! :-)
(Radio 24 - Il Riposo del Guerriero - Domenica dalle 10 alle 17)