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marzo 2008

Magdi Allam diventa Magdi Cristiano Allam. Peccato.

AllamSì; l'islamico vice direttore del Corriere si è convertito al cristianesimo con tanto di Battesimo da parte di Papa Ratzinger la notte di Pasqua. Un battesimo che non è da tutti poter avere. Una conversione che personalmente, però, non ho gradito.

E' felicissimo Allam di questa scelta, e sono anche io felicissimo per lui, anche perché ci è arrivato dopo un lungo e sofferto percorso, ma il mio dispiacere è dato dal fatto che ho sempre apprezzato il giornalista per la sua visione critica di un certo Islam. Mi piaceva considerare il suo giudizio come di quello di un musulmano critico verso la propria fede, così come apprezzo i cristiani critici verso la loro, o quantomeno avrei sperato in un Magdi Allam agnostico, o almeno ateo. Invece mi ritrovo un Allam forse neppure laico.

Insomma. Avrei preferito leggere le critiche di un giornalista musulmano verso la sua religione, piuttosto che le critiche di un giornalista critiano verso la religione altrui.

Peccato.


La Hunziker non striscia la notizia

Michelle_2Ieri sera ho intravisto un pezzetto di puntata di Striscia con Greggio e la Hunziker. Normalmengte guardo Sky Tg 24, ma avevo già sentito le notizie e quindi ho provato il TG satirico di Canale 5.

Fra le notizie c'era la polemica suscitata dall'uscita di Berlusconio su Rai 2 che aveva consigliato a una precaria di sposarsi quel miliardario di suo figlio Piersilvio e mentre Ezio Greggio bacchettava il presidente, Michelle tentava di difenderlo, scusandosi con lui.

Ma, dico io, un Tg satirico non deve essere tale? Che senso ha se uno dei conduttori difende uno degli oggetti della satira facendo cadere completamente il presupposto che lo vuole lì?

Cosa pensava la Hunziker, di inimicarsi il presidente? Onestamente credo che lui non se la sarebbe presa affatto se la bella Michelle fosse stata al gioco, magari rincarando la dose e, soprattutto, mostrando il coraggio di condurre un Tg che deve andare contro, non spalleggiare, chi è preso di mira.

Il sorriso e la simpatia indiscussa di Michelle va bene per altre cose: Striscia non fa per lei e così la notizia si idebolisce e la satira non fa più ridere.


Pali imbottiti a Londra. Un'idea per il cuore.

Palo_imbottitoNasi rotti, fratture ai gomiti, ma anche soltanto dolorosissime botte in varie parti del corpo. I passanti londinesi, impegnati in conversazioni telefoniche al cellulare o nell' invio di sms, sbattono contro i pali dell'illuminazione con una frequenza inquietante che grava poi sulla sanità pubblica, tanto da far correre ai ripari l'amministrazione cittadina che ha cominciato a imbottirli con delle protezioni. L'esperimento, iniziato in Bric Lane, potrebbe essere presto esteso anche a Oxford Street e altre vie principali della capitale, creando anche appositi percorsi sui marciapiedi segnalati con strisce vistose (simili a quelli delle piste ciclabili) per evitare feriti.

Dovrebbero inventare anche una protezione per il cuore, perché spesso gli sms scritti o letti distrattamente vengono interpretati male causando fratture alle emozioni e discussioni inutili, gravando così sulla stabilità dei rapporti interpersonali.

Poiché tale protezione è improponibile, consiglio vivamente di evitare i messaggi e preferire una bella telefonata. Anche per un solo "ciao". La voce, si sa, è espressione dell'anima e, spesso, allunga la vita.


A San Remo vince il bel canto. Ma che tristezza!

Sanre33a1Ha vinto il "bel canto": Lola Ponce e Giò di Tonno, i protagonisti del musical di Cocciante "Notre Dame", con una canzone scritta (per un altro musical) da Gianna Nannini.

Al secondo posto la banalità di Anna Tatangelo e al terzo l'intensità di Fabrizio Moro.

Ma le canzoni belle, scritte bene, sono altre. E non sono arrivate sul podio.

Sergio Cammariere ha ottenuto una standing ovation e solo il settimo posto. Tricarico ha cantato malissimo una splendida canzone e Max Gazzé, osannato dalla critica, ha interpretato il suo pezzo con una voce calante che ha mandato tutto a rotoli.

Il pubblico ama il bel canto, ma non ascolta le canzoni. Non considera i testi e conosce poco la musica. E' il ritratto dell'Italia: funziona solo quello che è semplice, immediato e che non fa pensare.

Che tristezza.


La sincerità non paga. Nemmeno a San Remo

Dsc00277Giovedì sono stato a San Remo. Al Festival.

Vedere dal vivo la serata è sempre molto più emozionante che seguirla in televisione. La scenografia quest'anno è strepitosa, elegante, coinvolgente. Baudo e Chiambretti sono bravi, tranquilli, sempre sul pezzo e senza mai un attimo di esitazione. Sanno sempre perfettamente quello che devono fare, e Chiambretti sa far ridere .

Gli ascolti calano. Colpa di Baudo? Delle canzoni? Di cosa?

E' colpa della sincerità. Il festival quest'anno è quello che è: una manifestazione canora che ha fatto un po' il suo tempo e che, proprio perché sincera, non prevede litigi, scoop e pettegolezzi.

Grasso dice che il festival di quest'anno è brutto. Io dico che, semplicemente, che è quello che è. E questo non paga.