Il coraggio di mettersi in gioco
sabato, 28 giugno 2008
La vicenda di Donadoni mi ha fatto riflettere sulla questione della capacità di mettersi in gioco.
Ritengo che al mondo ci siano due categorie di persone. La prima è rappresentata da chi si appassiona a qualcosa (uno sport, un hobby, una forma artistica), ne conosce ogni singolo dettaglio, si informa ed è curiosa di tutto ma si limita alla conoscenza.
La seconda è invece appannaggio di chi, mosso dalla medesima curiosità, sperimenta anche quello che conosce e si mette in gioco.
Chi rientra nella prima categoria spesso ha paura di fallire e di essere giudicato dagli altri e per questo rifugge il più possibile dal cimentarsi nelle imprese e spesso finisce per diventare solo presuntuoso, proprio per nascondere la propria incapacità di tirarsi in ballo.
Chi invece non ha paura del fallimento e cerca di vedere le cose anche dal punto di vista di chi le fa allora preferisce partecipare alla mischia piuttosto che restare a guardare, al di là dei risultati ottenuti.
Donadoni si è messo in gioco sul serio e dal mio punto di vista non ha affatto fallito: non avrà portato l'Italia a vincere gli Europei, ma ci ha creduto fino in fondo... forse era l'Italia che non ha voluto giocare davvero la partita.