Precisione svizzera
mercoledì, 11 giugno 2008
Un amico tunisino sbarcato in Italia da qualche tempo e in cerca di un lavoro dignitoso (anche perché nel suo Paese si è diplomato con ottimi voti e conosce benissimo cinque lingue parlate e scritte), per racimolare qualche euro si è improvvisato dispensatore di mais da vendere ai turisti in piazza del Duomo a Milano per farsi fotografare con in mano i piccioni (disgustoso ma pittoresco).
L'avevo avvisato che sarebbe stato multato e che è vietato da tempo (anche perché ultimamente il numero di piccioni è aumentato a dismisura), ma il morso della fame ha fatto superare anche questo ostacolo e ci ha provato.
La polizia, in borghese, gira per il centro di Milano senza farsi notare, ma osservando tutto quello che non si può fare, e così l'hanno curato finché un signore svizzero gli si è avvicinato per acquistare un sacchetto di mais. Valore, 1€.
Mentre si procedeva all'acquisto, manco si trattasse di spaccio, il mio amico viene bloccato dai poliziotti e portato sul cellulare.
Gli viene sequestrata "la roba" (cioè il mais) e gli viene verbalizzata una multa di 5000€ (credo che non ne abbia avuti in tasca nemmeno 5). Ma il bello doveva ancora venire.
Poiché lo svizzero aveva in mano il sacchetto di mais, convinto di fare un gesto giusto e doveroso nei confronti dell'extracomuntario, lo ha seguito fino al pullmino per dargli l'euro che gli avrebbe dovuto!
Così il mio amico non ha potuto nemmeno tentare di giustificarsi dicendo che con lo svizzero ci stava solo parlando. L'elvetico insisteva per saldare il suo debito, e il tunisino si sbracciava per dirgli di allontanarsi e andare via, tenendosi l'euro e il sacchetto!
Non sia mai! Uno svizzero non può mai essere in debito... e a quanto pare anche fra extracomunitari non si sono capiti.
Così, per eccesso di zelo, il tunisino ha rischiato l'espulsione. Per la multa si vedrà.
Dannata precisione svizzera.
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