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ottobre 2008

Le primarie del Circo Massimo

Veltroni3A cosa è servita sabato la manifestazione contro il governo promossa dall'opposizione? A eleggere Walter Veltroni, naturalmente.

Dopo la pesante perdita di consenso del dopo elezioni, Walter doveva dimostrare di essere il vero nuovo leader dell'opposizione e, non potendo organizzare nuovamente le primarie, ha deciso di far scendere tutti in piazza per gustarsi il bagno di folla che tutti i leader hanno bisogno di concedersi.

Per rendere la scelta ancora più netta, ed evitare quindi che ci potesse essere un altro leader, il caro Veltroni ha pensato bene di spiazzare qualche giorno prima del corteo il suo più probabile rivale: Antonio Di Pietro.

Primarie al Circo Massimo, dunque, in un Italia che è ormai circo massimo.


L'ignoranza del NO!

PresidentenapolitanoNoi Italiani siamo fatti così: diciamo "no" a qualunque cosa senza sapere a cosa la stiamo dicendo ma lasciandoci guidare dalle decisioni degli altri, perché lo Stato ha sempre torto per definizione.

La disinformazione è la base della nostra cultura, e così non andiamo avanti di un millimetro. Siamo un popolo provinciale sotto ogni punto di vista. L'unica cosa che ci interessa davvero è mantenere ciò che abbiamo. Per noi è sempre meglio l'uovo oggi. Le galline le lasciamo a chi verrà dopo la nostra morte.

Questa mentalità è così radicata che anche Napolitano ha dovuto dire che contestare per il gusto di contestare non è un modo per crescere. E in effetti non lo è.

Non sappiamo mai guardare le cose da un altro punto di vista.

Il ministro leghista Zaia ha annuciato che il governo comprerà 200 mila forme di formaggio per darle agli italiani indigenti e l'annuncio, ovviamente, ha scatenato le polemiche.

Durante il programma La Zanzara in onda su Radio 24, però, un ascoltatore ha telefonato per raccontare il suo punto di vista, e la voglia di fare polemica ha lasciato posto alla riflessione.


Le notizie arrivano dal blog

LiquidaQuesto post solo per ringraziare pubblicamente i lettori del blog e i creatori di LIQUIDA.IT, un aggregatore che individua da alcuni blog italiani gli articoli più interessanti per pubblicarli poi nel proprio sito.

Far parte dei blog presi in considerazione da Liquida è un ottimo punto di partenza perché ritengo che il contributo dei blogger possa davvero fare informazione e dare informazioni in modo molto più interessante da quello "istituzionale".

Grazie a tutti. Tutti gli artisti che quotidianamente interpretano sé stessi sul palcoscenico della vita.


Agli italiani manca la fantasia

TvSono allibito e davvero deluso. Ho creduto davvero che Fantasia, lo show di Canale 5 che ha preso spunto da un format giapponese di grande successo, potesse fare la differenza negli ascolti. Ma non in peggio.

Ho sperato che gli italiani preferissero il sogno alla noia dei reality, la novità allo stravisto. E invece no.

Ho creduto che la scelta di Canale 5 di fare una tv differente dalle solite cose potesse premiare. Ma mi sbagliavo.

Neppure il fatto che in qualche modo le illusioni del "teatro nero" ricordassero, oltre a marionette e burattini, anche gli indimenticabili "Giochi Senza Frontiere" ha potuto fare il miracolo. Fantasia è stato un flop dal punto di vista degli ascolti, ma un successo dal punto di vista dell'immaginazione.

Gli italiani che cercano la qualità, le idee e la creatività l'hanno trovata in quel programma e sono gli stessi che riempiono i teatri dove si esibiscono gli artisti del Le Cirque Du Soléil o quelli che Arturo Brachetti sta portando in giro nel suo Varietà.

La fantasia non è morta. A morire (dentro) sono quelli che scelgono di vedere la noia di tutto il resto.

P.S. Se vi piace sognare, cercate "Fantasia Canale 5" dentro Youtube e godetevi qualche numero.


Codice Internet, simpatico e giovanile.

LogoSi è conclusa al Teatro dell'Arte di Milano la prima tappa dell'Internt Tour ideato da Marco Montemagno e d'intorni. Un'iniziativa che fa parte del progetto "Codice Internet" per divulgare la conoscenza della Rete in un Paese, l'Italia, dove solo quattro persone su dieci navigano abitualmente.

Sono stato il moderatore delle mattinate e mi sono trovato ad animare un pubblico di studenti che vive ancora l'invito a porre delle domande agli ospiti come se si trattasse di un'interrogazione.

Ho avuto l'impressione che questi diciottenni spavaldi, collegati ventiquattro ore su ventiquattro grazie alla tecnologia, riescano a essere sé stessi solo dietro l'anonimato del nick name o dietro la costruzione di un personaggio che hanno fatto crescere in rete e che, forse, non corrisponde alla realtà.

Hanno timore di esprimere la loro curiosità. E pensare che è l'unica cosa che li salverà dalla deriva di subire passivamente le informazioni della Rete.

Ho avuto sul palco tutti ospiti interessanti, e ognuno aveva molto da raccontare e, soprattutto, una storia interessante alle spalle, eppure nessuno di loro è riuscito (apparentemente) a stimolare la curiosità del giovane pubblico presente.

Sono sicuro che le domande le avevano, ma non il coraggio di porle.

A porre quesiti, invece, c'erano arzilli "vecchietti" e signori della mia età... tutti spiritosi e giovanili, come ha scritto di me Tancredi Matranga di The Norba, ma tutti con un'anima molto più giovane e curiosa dei loro figli e nipoti.


Beati gli ultimi... saranno i primi!

RadioitalianetworkNon so esattamente cosa mi abbia spinto a scrivere questo post. Un filo di rabbia? Un po' di tristezza? L'amore per la verità? O semplicemente per riappropriarmi di ciò che, in fondo, è mio?

Faccio solo un'osservazione. Oggi lo stimatissimo e geniale Gianluca Nicoletti conduce su Radio 24 un programma intitolato Melog 2.0. Ogni giorno si parla di un argomento diverso (con l'acume, la cultura, l'intelligenza e l'ironia che lo contraddistinguono) coinvolgendo gli ascoltatori al telefono o tramite Facebook. Se un ascoltatore si dilunga troppo o esce dal seminato, un suono di sega elettrica taglia inesorabilmente la telefonata.

Nel 1994, insieme ad Angelo Baiguini, conducevo su RTL 102.5, B&G, dove per la prima volta si cercava di coinvolgere gli ascoltatori non solo tramite telefono ma anche tramite le primissime chat. Erano gli esordi dell'integrazione fra Radio e Internet.

Dieci anni più tardi, nel 2004, su Radio Italia Network, condussi RIN.IT, un programma dove ogni giorno si parlava di un argomento diverso e, oltre alle telefonate degli ascoltatori, venivano coinvolti i frequentatori della chat del sito internet.

Ogni ascoltatore era introdotto in onda da una voce che diceva "connesso" e, se si dilungava troppo, veniva inesorabilmente tagliato da una voce che diceva "disconnesso".

Il programma, fra l'altro, venne molto ben criticato da Bruno Gambarotta in un articolo pubblicato su La Stampa.

Ecco, credo di essere stato il primo. Ma gli ultimi sono più fortunati, perché quando si arriva troppo presto, è come non essere arrivati mai, ma quello che mi fa felice è che niente si butta e che tutto ritorna. A volte migliorato.