Quei fantasmi di facebook
sabato, 13 marzo 2010
E' innegabile che Facebook sia un fenomeno, ed è altrettanto innegabile che sia quel fenomeno che è riuscito a far perdere completamente valore alla parola "amicizia".
Così inviti alle feste solo gli "amici" iscritti a Facebook (gli altri esclusi), comunichi con gli "amici" (mai di cose importanti), ti fai bello del numero sempre più crescente di "amici" che ti hanno accettato e viceversa (salvo poi non sapere neppure chi siano). Ci sta tutto nell'era del Social Network.
Io stesso ho costruito un profilo su Facebook per dare la possibilità a chi mi cerca di trovarmi. Non accetto alcun "amico", ma soltanto "Fan". Così almeno posso dire di sì a tutti senza neppure sapere chi siano... qualcuno lo conosco, certo, ma ci sentiamo anche per telefono.
La cosa che però più mi affascina di questo network infinito di legami farlocchi sono i fantasmi del passato. Ogni volta che accedi alla tua pagina il software genera una serie di contatti dei quali "potresti essere amico", in base ai gradi di separazione che ti distanziano dai tuoi contatti.
Così, fra quelle facce e quei nomi rivedi chi ti ha fatto del male, chi non ricordi più e non vuoi più ricordare, e chi ti ha tradito. Facebook li indica come probabili amici, ma tu sai che non lo sono mai stati.
E' questo che toglie completamente sapore al valore dei sentimenti.