Current Affairs

Disappunto per me.

Stefano pensieroso Un disappunto per me: non ho tempo di pubblicare post nuovi, anche se di cose da dire ce ne sarebbero di interessanti ogni cinque minuti.

Se avete voglia, intanto, prendentevi qualche appunto:

Su RADIO 24: sabato alle 15:30, VIDEOGIOCHI e domenica alle 10, IL RIPOSO DEL GUERRIERO

Per gli spettacoli consultate il sito del MABUKA', Magia, Burlesque e Cabaret

Per le mie attività magiche, date un'occhiata alle attività del CLUB ARTE MAGICA al quale collaboro.

Grazie!


La classe non è acqua...

Multa1 Mentre il Prefetto di Milano, Gan Valerio Lombardi, fa ricorso a sé stesso per una multa su di un parcheggio destinato ai disabili, i vigili continuano a staccare multe per chi parcheggia in sosta vietata.

Fra i bersagli ci sono anche nomi illustri, come per esempio Lapo Elkann o l'attaccante dell'Inter Samuel Eto', tutti rigorosamente con SUV al seguito e portafogli ben imbottito.

La differenza però sta nella classe. Lapo Elkann, infatti, non fa una piega: intasca la sua multa (che probabilmente pagherà) e se ne va. Dignitosamente e con classe.

Multa lapo 2   Multa lapo

MultaetoMentre la ben poca classe di Eto' lo spinge a discutere come se si trovasse in campo di fronte a un cartellino giallo...

Insomma... la classe non è acqua e non la si può comprare col denaro: la si dovrebbe avere dalla nascita. E fa la differenza.

 Fonte Corriere della Sera. Segui il collegamento per leggere l'articolo.


Una proposta per SanRemo 2012

Silvio-berlusconi Con tutta onestà la conduzione di Gianni Morandi dell'appena trascorsa 61a edizione del Festival è stata una delusione.

Il cantante "giovane" sembrava un misto fra Romano Prodi "Stiamo Uniti" e un ragazzino alla sua prima intervista... mi chiedo, infatti, come si possa domandare alla cantautrice Avril Lavigne se le piace cantare! O dire alla Bellucci che è bella... ed è anche mamma!

Per non parlare poi degli occhi di tutti costantemente puntati in alto verso il "gobbo" luminoso. Nemmeno una parola imparata a memoria. Che tristezza.

A parte questo, Chiambretti vorrebbe Roberto Saviano come conduttore del prossimo festival.

Gianni Morandi, invece, propone Massimo Ranieri (e in effetti quando l'ho visto sul palco dell'Ariston mi sono chiesto come mai non avessero domandato a lui di condurre il Festival).

Io invece propongo un nome che sarà garanzia di grandissimi ascolti: Silvio Berlusconi.

E' un ottimo padrone di casa, canta, è ironico, saprebbe improvvisare eventuali momenti da riempire e sarebbe uno spettacolo per tutti, barzellette comprese.

E' il coduttore ideale per un prodotto così italiano come il Festival ed è talmente bravo a dividere l'Italia in due che piacerà sia a chi lo ama, sia a chi lo odia.

Caro Presidente, se dovesse mai lasciare la politica (anche se con l'opposizione che abbiamo la vedo dura) sappia che il palco dell'Ariston la sta aspettando. E sarà un successo.

 


Dis... appunto per San remo 2011. Imbarazzante!

Morandi-sanremo Con Antonella Clerici avevo sperato in un SanRemo meno imbalsamato e senza scopa nel fondoschiena. Mi sono sbagliato. Con Morandi SanRemo è ritornato a essere noioso e imbalsamato, con la pretesa di essere "educativo".

Morandi che insegna a fare tv, le telepromozioni che sono imbarazzanti quanto la trasmisisone e la coppia Luca & Paolo che, intrappolati nel meccanismo SanRemo-Rai, non riescono a far ridere come potrebbero (terribile la canzone della prima puntata con un testo prevedibile e con l'ironia più scontata che si poteva pensare e per di più stonata).

Capisco che il palco dell'Ariston sia difficile. E' chiaro per tutti. Ma siamo nel 2011. Il palco di SanRemo non era parso così vecchio da anni.

Anche i cantanti "datati" hanno portato canzoni davvero poco convincenti.

Vedremo gli ascolti, ma mi sembra un'edizione che ci porta indietro nel tempo  e che non riesce a essere per nulla diventente, né naturale, né piacevole.

Condurre non è semplice, recitare neppure, e tantomeno cantare. In questo senso San Remo quest'anno è perfetto: è mediocre in tutto.

Su La Stampa di oggi Michele Brambilla, convinto dalla bella conferenza stampa, aveva tessuto le lodi di un San Remo finalmente intelligente e colto.

Sarà. Ma non ha detto che sarebbe stato anche mortifero.


Un po' di pausa per un nuovo progetto. Nasce il MaBuKà

_MG_0638-189 E' da un po' che non aggiorno il mio blog, anche se di cose da scrivere ce ne sarebbero state moltissime; ma ho dato spazio a un progetto che con mio fratello Cesare (Crepapelle) si accarezzava da tempo. Il progetto MaBuKà.

Il nome vagamente esotico è l'acronimo di Magia, Burlesque e Cabaret e il progetto consiste nella costruzione di un gruppo di illusionisti, comici, artisti del Burlesque, musicisti, che hanno in comune la passione per il loro mestiere e il desiderio di presentarlo al pubblico in una chiave che richiama il Varietà o il Teatro di Rivista che era il fiore all'occhiello della scena italiana fino agli anni sessanta.

Il gruppo vorrebbe far conoscere al pubblico gli artisti che ormai la televisione ha fatto dimenticare. Le trasmisisoni tv, infatti, obbligano a siparietti comici, o magici, sempre molto veloci e spesso costruiti in tempi velocissimi che non danno la possibilità ai professionisti di esprimere le loro capacità o, peggio, trasformano gli incapaci in professionisti che poi non sanno reggere la scena dal vivo.

Il MaBuKà è un progetto che vorrebbe fare un salto nel passato per gettare le basi sullo spettacolo del futuro.

Tutte le info su www.mabuka.it


Internet come Patrimonio Universale dell'Umanità. Sono d'accordo.

Siti_internet Riporto l'appello di Francesco Miglino, presidente del Comitato Promotore Appello all’UNESCO affinchè L’UNIVERSO INTERNETTIANO, LA RETE, IL DIRITTO ALL’ ACCESSO siano dichiarati PATRIMONIO UNIVERSALE DELL’ UMANITA’.

Noi Donne ed Uomini abitanti della terra, avendo responsabilmente confrontato la qualità della nostra vita prima della creazione dell’ universo internettiano con quella di oggi, testimoniamo che la nostra vita è diventata più ricca, intelligente e partecipativa delle sorti della società e del globo che ora percepiamo come casa comune da gestire e proteggere perchè controllabile e raggiungibile in ogni suo angolo. Usciti dal nostro habitat, affacciati alla nostra finestra sul mondo, possiamo comunicare in tempo reale in modo bidirezionale e complesso, informarci, attingere ed allargare i nostri saperi, compiere operazioni logistiche che prima sottraevano tempo prezioso alla nostra quotidianità. Possiamo dichiarare in tutta coscienza che oggi, senza l’ universo internettiano la qualità della nostra esistenza sarebbe come quella di un uomo privato delle connessioni sinaptiche poichè e’ l’ universo internettiano il più formidabile ed organico acceleratore di consapevolezza con cui è possibile acquisire saperi, realizzare scelte coscienti, incontrarsi ed unirsi ad altri uomini che reclamano progresso, giustizia e diritti da ogni angolo della terra e che progettano la costruzione di una società evoluta, colta e libera. Le informazioni, prima affidate alla mediazione interessata dei possessori delle rotative, ora sono dirette e fanno luce con documenti probanti su problemi volutamente irrisolti e nascosti dal distorcente egoismo dei poteri dominanti. Da ogni angolo della terra sperduto e prima ignorato dove si pratica la violenza dell’ uomo sull’ uomo, le vittime possono spezzare la solitudine facendo giungere la testimonianza delle proprie sofferenze nell’ universo internettiano. E’ scientificamente provato che è stato l’allargamento della nostra corteccia celebrale a favorire una più organica ed evoluta organizzazione delle sinapsi del nostro cervello ed a permettere che il soddisfacimento dei bisogni fisiologici non avvenisse più con il ricorso alle pulsioni istintuali, affrancandoci dalla schiavitù della nostra genetica. E’ scientificamente provato che i miliardi di flussi sinaptici creati da miliardi di uomini che s’ incontrano nell’ universo internettiano allargano la circolazione delle idee e dei saperi e l’ uomo progredisce poichè liberato dalla schiavitù dell’ ignoranza, da limitanti pregiudizi localistici, brutalità censorie, avvilenti disinformazioni pilotate da interessi precostituiti spesso antisociali. Con la libera comunicazione nell’ universo internettiano neutrale ogni uomo può emanciparsi, aumentare i neurotrasmettitori cerebrali in modo proporzionale al numero di quesiti enunciati e risolti da risposte competenti donate in rete, stimolare l’ intelligenza creativa in ogni campo, approfondire esperienze diverse in luoghi prima irraggiungibili, confrontare pensieri e postulati seguiti da esaustive elaborazioni dialettiche e risposte congrue in tempo reale, accedere a banche dati, immergersi in variegate esplorazioni professionalizzanti con il conseguente aumento delle spine dendriniche e la creazione di nuovi punti d’ attracco per la connessione ed attivazione di altre cellule nervose. Il cervello umano è il paradigma dell’ attività sinaptica viva e palpitante animata in modo incessante da miliardi di connessioni di esseri umani che abitano e qualificano l’ universo internettiano, gli stessi che, pervasi da un gratificante rapporto empatico verso gli altri, determinano il flusso informativo qualificato e l’ offerta ad ampio raggio dei saperi favorendo il miglioramento della nostra specie con la crescita addizionale di neuroni e delle connessioni nella nostra corteccia celebrale. Oggi l’ uomo scopre che la qualità della propria esistenza è proporzionale alla conoscenza e si rende conto che solo i saperi lo svincolano da assuefazioni sociali primordiali e lo esortano a costruire un nuovo modus vivendi in cui prioritarie siano le scelte benefiche coscienti per il bene comune. Relazionandosi nell’ universo internettiano l’ uomo che incontra la generosità in offerte creative gratuite, acquisisce il rispetto degli altri ed abbandona gli impulsi distruttivi, intuendo che, liberandosi dagli istinti predatori e dal cinismo, si può convivere in armonia, razionalizzare l’ uso delle risorse, superare collettivamente la limitante lotta per il solo soddisfacimento dei bisogni elementari e, per la prima volta, sedersi collegialmente nell’ agorà universale a riflettere sul come organizzare il proprio destino. Nella storia di tutti i tempi mai l ‘ uomo ha creato un supremo e grandioso universo in cui immergersi svincolato finalmente da condizionanti ed opprimenti gerarchizzazioni sociali ed in assoluta libertà formarsi, esprimersi, rappresentarsi e realizzarsi facendo giungere il proprio apporto in ogni angolo del globo. Stabilito che l’ universo internettiano è bene comune come l’ aria e l’ acqua, creato dall’ uomo per il progresso dell’ uomo, chiediamo all’ UNESCO di proteggerlo da ingerenze e censure e di preservarne la neutralità dichiarando “PATRIMONIO UNIVERSALE DELL’ UMANITA’ L’ UNIVERSO INTERNETTIANO, LA RETE, IL DIRITTO ALL’ ACCESSO".


Primo Maggio: chi manifesta dà lavoro

DSC_0219 Mi fa sorridere la polemica che quest'anno si è scatenata per via della decisione di lasciare la possibilità ai negozi di stare aperti.

Non entro nella questione, ma una cosa mi ha fatto riflettere: dopo la coloratissima e "assordante" manifestazione contro il precariato (e non solo) organizzata dai centri sociali, chi ha dovuto lavorare parecchio, sono stati i dipendenti dell'Amsa che immediatamente dopo il corteo si sono dati un gran da fare per ripulire ogni schifezza buttata per terra.

Quello che manca, signori miei, è la considerazione: viviamo in un mondo dove la difesa dei diritti di qualcuno calpesta per forza i diritti degli di altri, ai quali restano solo i doveri.

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"Mi Piace"... non mi piace affatto.

Polliceverso Nella mediocrità che ormai stiamo vivendo c'è anche quella della critica. Ormai Facebook ci ha insegnato anche questo. Non solo ci obbliga alla mediocrità dei rapporti interpersonali, ma ci ha costretti anche alla mediocrità della critica.

Così il "Mi Piace"  ovvero quel pollice alzato che a Totti non piace affatto, sta per entrare a far parte dell'universo internettiano, Wikipedia, New York Times e Internet Movie Data Base in primis, che l'hanno adottato per le loro pagine.

A cosa serve spiegare il perché di una scelta? Basta un "Sì" o un "No", senza doversi scervellare per trovare il motivo di quella scelta.

Ma cosa fare quando un aspetto lo troviamo "positivo" e l'altro no? Per esempio, una penna può piacermi perché scrive molto bene e può non piacermi perché è scomoda da tenere in mano. Quindi? Mi piace o non mi piace?

I giudizi così secchi, spietati e acritici sono l'impoverimento del nostro sapere. A molti piacciono. A me, NO.